mercoledì 9 settembre 2009

Attaggàti al tag: ma come, scrivi i post e non metti i taaaags? Devi mettere i tags altrimenti i taggatori non ti taggano.

Iieeeeh! Ho fatto l'esame. E'andata. Sò cuntent'! Appena ho detto al prof. che il suo esame era un debito che dovevo recuperare, perchè volata da lingue a giornalismo, apriti cielo. Ogni frase cominciava con: "Se lei diventerà giornalista...". Ad un certo punto mi son messa a ridere, perchè non capivo se fosse un malocchio o un augurio. Proprio ora poi che la passione va scemando. Ogni tanto mi viene in mente che potrei fare la muratrice con la cannottiera bianca a costine o aprire un bel negozio o fare la massaggiatrice o andare a fare in culo in America. Eeeeh, il ventaglio è ampio...praticamente è na pala eolica, ma con più pale.
Oggi il mio Vittorio preferito ha scritto una frase che mi si è sistemata nel cervello, liscia come un'oliva: " E, come si sa, chi è affrancato dal bisogno tiene di più alla libertà che alla cadrega". Poi parla di gente che lo vorrebbe far fuori. Ma non scherzare va, Direttò, ché mò piango. Se te ne vai tu, il dibattito mediatico si attacca al...tram. E va af...farsi benedire. Nessuno tocchi Vittoriuccio, amore della mamma! Creo un aforisma per te: "L'unico intoccabile è colui che garantisce che nessuno sia intoccabile". Io lo so perchè dici una cosa e poi sei costretto a giustificarti con il mondo intero.
Certo, che perdita di tempo. Ho capito perchè la verità non si può dire. Perchè nessuno la vede, nessuno la riconosce. Sono tutti abituati a trascinarla sul piano personale. Faccio un esempio stupidissimo: io e le mie amiche siamo andate a giocare a bowling. Due partite, le ho vinte entrambi, per fortuna, entusiasmo, perchè buttavo giù i birilli con la telecinesi, nsè sa. Quando abbiamo riportato le scarpine al tizio, mi ha detto: "Stanca?" (perchè faceva un pò caldo là dentro). Io ho risposto, sorridendo: "Mah, sarà che ho vinto e quindi...". Addio!
A: "Eh, ma che stronza!".
Io: "ma perchè, scusa, è la verità".
A: "SILENZIO".
Forse avrei anche dovuto raccontare di quando in sala giochi, alla guida di un simulatore di automobile, mi schiantavo su ogni superficie verticale esistente, tanto che alla fine ho messo il cambio manuale, per schiantarmi con gusto. Così pareva meno brutto?
Niente, la distinzione tra opinione e verità è un optional!
Allora se dici che Fini ha espresso concetti che strizzano l'occhio semantico a sinistra, lo stai facendo per attaccare Fini. Ma che cosa boia di un cane c'entra? Cosa? E' vero che Fini ha detto quello che ha detto e ha fatto quello che ha fatto? Sì. Ergo, chiuso. Le parole sono dette dalle persone (con questa mi candido ufficialmente al Nobel), ma perchè non si possono valutare solo le parole, senza voler distruggere la persona? Allora stiamo tutti zitti, non lo so. Autolobotomizziamoci. Magari ce ne fosse bisogno.
Uh, vieni a fare il mimo con me, Vittò? Così, per impiegare il tempo, mentre aspettiamo che alla Presidenza della Camera venga eletto Charlie e parli attraverso una radio. Poi, insomma, Fini è un uomo di Stato, mica Ettorino lo scaldavivande. Se ha qualcosa da dire, si presume che ci pensi bene e sia cosciente di non essere mezzo uomo e mezzo unicorno, prima di sputacchiarla fuori. Oddio, che ho detto. Ho paura. Eh, vedi? Mica come me.
E se critichi gli avversari sei un killer e se critichi gli alleati sei uno stronzo e se ti critichi da solo sei un babbione. Il problema è non saper fare a meno di pensare.
Aaa Feltri, viè qua. Parliamo del tempo e delle mezze stagioni che non ci sono più. E preghiamo la Madonna che Giuliacci non s'incazzi!
Che idiozie.
Io mi sento al centro, talmente al centro che se non avessi visto Casini, completamente ringiuggiolito, indossare la maschera delle fatine Winx della figlia, lo voterei. Il mio è un centro che non esiste, in realtà. E' il centro di una persona che esamina le questioni una per una, non che dice a priori "ho tutte queste opinioni, perchè lo schieramento politico a cui appartengo ha tutte queste opinioni e quindi mica posso ragionare. Sssseeee, domani è festa!".

Per ogni situazione esiste una soluzione oggettiva. Si chiama "cosa giusta".
Qualcuno mi disse: "Io voglio scrivere che secondo me l'eutanasia è omicidio, perchè la vita è sacra e nessun essere umano può disporne". Io risposi: "devi prima stabilire un concetto fondamentale e cioè che cosa si intende per vita, sennò è inutile che ti stai impegnando". Lui ha fatto una pausa e poi ha detto: "sì, ma io voglio scrivere che secondo me l'eutanasia è omicidio, perchè la vita è sacra e nessun essere umano può disporne". Che fai, gli apri il cranio?
Ecco, se penso che questo è il minimo, mi vengono i brividi. Se penso che c'è gente che deve rispondere sempre e comunque a prescindere, senza ascoltare, perchè gli pesa troppo il culo pure per muovere un neurone e provare a capire, io me ne andrei.
Tant'è che me ne vado.

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